Ho sempre amato scrivere, sin da quando ero bambina: mi divertivo a scrivere storielle ingenue su belle principesse e fattorie sperdute fra i prati, con tanta magia e sogni che diventano realtà.
Crescendo ho sviluppato il desiderio di scrivere una storia che potesse interessare veramente a chi leggeva, non solo a parenti che, anche se avessi dimenticato di utilizzare il congiuntivo o avessi mancato l'h nel verbo avere, mi avrebbero comunque lodato.
Volevo assomigliare agli scrittori che tanto mi piacevano, creare mondi che potevo nominare a mio piacimento, inventarmi personaggi forti e risoluti, provando gli stessi sentimenti che vorrei provassero i lettori leggendo le mie storie.
Nel periodo delle medie ho scritto molte bozze, provando ad affrontare tutti i generi possibili, cercando di trovare quello che prediligo: fantasy, contemporanei, thriller, horror, supernatural, addirittura delle visioni molto personalizzate di un giallo.
Penso che il più lungo sia una storia con qualche pelle ossa dotato di canini, che ancora riposa nei meandri più oscuri del mio computer... Beata gioventù.
Attualmente sto scrivendo molto di meno, anche a causa degli impegni scolastici, concentrandomi solo sui progetti che potrebbero seriamente avere un seguito in futuro. Questo blog è sicuramente uno di quelli, un modo brillante per tenermi in esercizio, scrivendo recensioni e parlando di ciò che adoro (non importa quante poche persone lo leggano).
Sicuramente anche la lettura aiuta: una fonte inesauribile di idee, ispirazioni, lessico, terminologie, e tanto altro. Probabilmente è grazie alla lettura che ho sviluppato il desiderio di afferrare la penna (o tastiera che sia), di trascrivere le mie idee, di tenere in mano un mio manoscritto. Anzi, è sicuramente andata così.
Non saprei paragonare la magnifica sensazione che si prova quando si viene attraversati dal flusso delle idee e non si riesce a smettere di digitare, una parola dietro l'altra, frase dopo frase. Non la scambierei con nulla al mondo.
Certo, come il blocco del lettore, esiste anche il blocco dello scrittore: si può continuare a fissare la pagina bianca per ore, senza che un'idea giunga in aiuto. Può essere molto frustrante, soprattutto se ci sono delle scadenze in agguato. Credo che la cosa migliore sia chiudere il computer, o chi per lui, e mettersi a fare altro: è inutile lavorare comunque e rischiare di produrre pagine insoddisfacenti. Magari cucinando, disegnando, o pulendo, le idee torneranno a palesarsi come se non se ne fossero mai andate.
Archimede non ebbe l'illuminazione mentre si faceva un bel bagno?
Personalmente, non sono una di quelle persone che scrive ogni giorno tutto il giorno, che gira con un taccuino sempre a portata di mano, pronta ad annotarsi ogni singola cosa possa essere fonte di ispirazione (anche se probabilmente sarebbe una buona abitudine), ma ciò non significa che non ci tenga.
Mi ritrovo spesso a pensare cosa sarei in grado di fare se ci dedicassi più tempo, se lavorassi sulle mie idee, se creassi delle scalette dettagliate e ordinate, ma il più delle volte rimangono solo pensieri.
A scuola mi diverte scrivere temi, usando frasi arzigogolate e parole ricercate, stupendo i miei compagni e, talvolta, anche la mia insegnante, ma non ho mai avuto il coraggio di iscrivermi ad un corso di scrittura creativa o di partecipare ad un concorso. Come mai? Forse non mi ritengo abbastanza brava, forse ho paura del confronto, forse temo i giudizi di persone molto più esperte di me.
Non saprei, ma c'è ancora tempo.
Bene, direi che per oggi mi sono dilungata abbastanza! Per ora ho solo esposto delle considerazioni generali, ma spero di poterlo rifare in futuro, affrontando altri temi.
Al prossimo post!
Crescendo ho sviluppato il desiderio di scrivere una storia che potesse interessare veramente a chi leggeva, non solo a parenti che, anche se avessi dimenticato di utilizzare il congiuntivo o avessi mancato l'h nel verbo avere, mi avrebbero comunque lodato.
Volevo assomigliare agli scrittori che tanto mi piacevano, creare mondi che potevo nominare a mio piacimento, inventarmi personaggi forti e risoluti, provando gli stessi sentimenti che vorrei provassero i lettori leggendo le mie storie.
Nel periodo delle medie ho scritto molte bozze, provando ad affrontare tutti i generi possibili, cercando di trovare quello che prediligo: fantasy, contemporanei, thriller, horror, supernatural, addirittura delle visioni molto personalizzate di un giallo.
Penso che il più lungo sia una storia con qualche pelle ossa dotato di canini, che ancora riposa nei meandri più oscuri del mio computer... Beata gioventù.
Attualmente sto scrivendo molto di meno, anche a causa degli impegni scolastici, concentrandomi solo sui progetti che potrebbero seriamente avere un seguito in futuro. Questo blog è sicuramente uno di quelli, un modo brillante per tenermi in esercizio, scrivendo recensioni e parlando di ciò che adoro (non importa quante poche persone lo leggano).
Sicuramente anche la lettura aiuta: una fonte inesauribile di idee, ispirazioni, lessico, terminologie, e tanto altro. Probabilmente è grazie alla lettura che ho sviluppato il desiderio di afferrare la penna (o tastiera che sia), di trascrivere le mie idee, di tenere in mano un mio manoscritto. Anzi, è sicuramente andata così.
Non saprei paragonare la magnifica sensazione che si prova quando si viene attraversati dal flusso delle idee e non si riesce a smettere di digitare, una parola dietro l'altra, frase dopo frase. Non la scambierei con nulla al mondo.
Certo, come il blocco del lettore, esiste anche il blocco dello scrittore: si può continuare a fissare la pagina bianca per ore, senza che un'idea giunga in aiuto. Può essere molto frustrante, soprattutto se ci sono delle scadenze in agguato. Credo che la cosa migliore sia chiudere il computer, o chi per lui, e mettersi a fare altro: è inutile lavorare comunque e rischiare di produrre pagine insoddisfacenti. Magari cucinando, disegnando, o pulendo, le idee torneranno a palesarsi come se non se ne fossero mai andate.
Archimede non ebbe l'illuminazione mentre si faceva un bel bagno?
Personalmente, non sono una di quelle persone che scrive ogni giorno tutto il giorno, che gira con un taccuino sempre a portata di mano, pronta ad annotarsi ogni singola cosa possa essere fonte di ispirazione (anche se probabilmente sarebbe una buona abitudine), ma ciò non significa che non ci tenga.
Mi ritrovo spesso a pensare cosa sarei in grado di fare se ci dedicassi più tempo, se lavorassi sulle mie idee, se creassi delle scalette dettagliate e ordinate, ma il più delle volte rimangono solo pensieri.
A scuola mi diverte scrivere temi, usando frasi arzigogolate e parole ricercate, stupendo i miei compagni e, talvolta, anche la mia insegnante, ma non ho mai avuto il coraggio di iscrivermi ad un corso di scrittura creativa o di partecipare ad un concorso. Come mai? Forse non mi ritengo abbastanza brava, forse ho paura del confronto, forse temo i giudizi di persone molto più esperte di me.
Non saprei, ma c'è ancora tempo.
Bene, direi che per oggi mi sono dilungata abbastanza! Per ora ho solo esposto delle considerazioni generali, ma spero di poterlo rifare in futuro, affrontando altri temi.
Al prossimo post!
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